mercoledì 24 ottobre 2007

stereotipi e schemi

26 commenti:

Anonimo ha detto...

le chiedo cortesemente se alla prossima lezione può rispiegare il prototipo come individuo medio e il prototipo come individuo estremo. grazie.

Stani Smiraglia ha detto...

perplessa83, ma invece di chiedermi di spiegarlo (ancora, ma lo farò se altri me lo chiederanno), prova a guardare le slides relative e a chiedermi che cosa non ti è chiaro?
costruisciti una tua idea e verificala, ri-sottoponendomela.

Anonimo ha detto...

il prototipo se mi è chiaro è un modello, un esempio di qualcosa che poi verrà fuori, quindi il prototipo come individuo medio ed estremo è un modello di individuo medio ed estremo come può essere il tipo criminale, il tipo ebreo di Galton, mi corregga se sbaglio...Ma nelle slides c'è scritto "il prototipo come individuo estremo è un substrato (quindi un sostituto aggiungo)di un pregiudizio d'odio oppure di un pregiudizio di amore". Cosa c'entra il pregiudizio con il prototipo?che caos!

Anonimo ha detto...

prof si può dire che uno schema è un'organizzazione mentale di informazioni che ci permette il risparmio di energie psichiche?

Anonimo ha detto...

Lo stereotipo è dunque un pregiudizio, un comportamento, pensiero precostituito nella nostra mente?

Anonimo ha detto...

Se non sbaglio il prof si è espresso in questi termini:
RAPPRESENTAZIONE = COSTRUTTI CONDIVISI
SCHEMA = AUTOMATISMO
STEREOTIPO = GENERALIZZAZIONE
PROTOTIPO = MATRICE

Se non ho capito male, quindi, secondo la social cognition noi funzioniamo come delle macchinette.
E allora un buon "meccanico" può manipolarci a suo piacimento.
Sicuramente sto estremizzando (lo spero vivamente). Ciao

Stani Smiraglia ha detto...

caro Anomico, la tua sintesi della mia sintesi è un punto di riferimento ma non si finisce mai di mettersi d'accordo sul senso delle parole o sulla metafora che esse richiamano. la meccanica non è una scienza adeguata a descrivere lo sforzo della social cognition...in questa prospettiva noi siamo dei sistemi biologici che comunicano i propri stati e le personali esperienze del mondo.Siamo dei sistemi mentali complessi che interagiscono. E non siamo nemmeno come computer ma funzioniamo in parte come computer (in base a programmi di routine). Per inciso questa metafora è di uno degli approcci che precedono la social cognition sulla linea evolutiva del cognitivismo: è l'approccio HIP (Human Information Processing). Ma noi non parleremo di questo, può essere un dettaglio.
Meglio ripartire dalla tua sintesi.

Gli individui comunicano (i sistemi complessi che essi sono) e...comunicano (rappresentazioni-immagini mentali e formule linguistiche) e lo fanno "senza pensarci troppo su" (schemi) diffondendo stereotipi (generalizzando) che cosa? le caratteristiche di un prototipo (medio-estremo) ma a che cosa le generalizziamo? e attraverso quali strumenti o artefatti?
dalla tua sintesi emerge la dimenticanza di almeno un altro costrutto cognitivista! quale? la soluzione è aperta a tutti.

Anonimo ha detto...

Sembra l'enigmistica!!!
Credo che generalizziamo attraverso l'uso di categorie, sul libro della Mannetti si fa riferimenti a "concetti", che non sono altro che i mattoncini delle nostre azioni, azioni soprattutto di catalogazione delle nostre esperienze ( lì sopra indicate come stimoli che derivano dal mondo esterno)...
Prof, se non è così sono in mezzo ai guai... Sto provando a confrontare le sue slides con il testo, ma chiarire e fissare i vari concetti è difficile per me, faccio confusione!
c'ho provato! Grazie.

Anonimo ha detto...

il pregiudizio!

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con confusissima. Penso alle categorie come ad un archivio da cui estrarre i prototipi. Però non ho le idee molto chiare su questo passaggio (e non solo).
Credo che sarò cotretto a fare delle domande a lezione, per la felicità dei miei colleghi :-)

Stani Smiraglia ha detto...

ara Perplessa, substrato non significa "sostituto"! Sub-stratus indica uno "strato che sta sotto" cioè qualcosa che è il terreno di coltura del pregiudizio, che si esprime in due direzioni, l'odio e l'amore. E, comprensibilmente, l'odio e l'amore sono sentimenti ricchissimi di pregiudizi.
e rispondo anche ad Anomico. Le categorie sono sì archivi ma non per ricavare un prototipo (troppa fatica!)...semmai è il prototipo che genera la categoria (etichetta linguistica) che consente di estenderla in forma stereotipata a tutti gli individui associati per qualche carattere all'Altro prototipico (ad esempio attraverso l'etichetta linguistica).

Anonimo ha detto...

scusi prof mi ero confusa con surrogato!Allora, ricapitolando, un prototipo è qualcosa che sta sotto il pregiudizio, alla base delpregiudizio, fin qui ci siamo. Pregiudizio che si esprime in 2 direzioni l'odio e l'amore. Ma allora il prototipo come individuo medio è il prototipo che si esprime sotto forma di pregiudizio d'amore, e quello come individuo estremo si esprime sotto forma di pregiudizio d'odio?(lei a lezione ci ha fatto l'esempio di Al Quaeda come prototipo di individuo estremo)?

Stani Smiraglia ha detto...

no, perplessa,il pregiudizio d'amore esiste anche in forma estrema e si manifesta nella rappresentazione-concetto-detto popolare che ogni "scarrafone" è bello per la sua mamma. Il pregiudizio d'amore si rivela nel favoritismo sistematico (Tajfel, Doise) per il proprio gruppo e nella difesa strenua dell'immagine positiva dell'altro come parte del proprio sistema di relazioni e valori (i genitori ed il fidanzato di Chiara). L'amore può essere estremo, come l'odio. Tant'è che si uccide anche per amore di dio.

Anonimo ha detto...

Buongiorno prof,
sto leggendo i vari commenti e a dire la verità la confusione aleggia ancora nella mia testa.
Pur non essendo di servizio sociale ho letto l'appunto che lei ha lasciato sul paradigma dei gruppi minimali (così, per curiosità) e ho cercato di calarlo nel contesto degli schemi e degli stereotipi.
Mi faccia capire: credo di aver inteso che le dinamiche all'interno di un gruppo (basato su una qualsiasi discriminante che lo fa essere "quel gruppo" e non un altro) si basano essenzialmente su categorie o, meglio, su prototipi (matrici alla base di un qualsiasi "produzione") piuttosto che su stereotipi...
Deduco questo, sempre a mio avviso, dal fatto che i ragazzi interessati dall'esperimento di Tajfel erano ignari circa i componenti facenti parte di uno stesso gruppo e quindi, magari, non sottoposti ad ulteriori pressioni che avrebbero potuto creare stereotipi o una struttura mentale tale e talmente "ripetitiva" (mi passi il termine) come uno schema...
L'hanno fatto ingenuamente...
E' sbagliato, a questo punto, identificare lo schema e il prototipo come "componenti inconsce" del nostro catalogare il mondo mentre stereotipi e categorie come componenti consce?
E poi, l'esperimento sui gruppi minimali è accorso solo in aiuto alla dimostrazione circa l'affiliazione tra caratteristiche comuni all'interno del gruppo e all'"esclusione" del gruppo diversificato?
In ultimo: ho capito il prototipo come individuo estremo, ma il prototipo come individuo medio non lo riesco a capire ...E il cosiddetto individuo normale, quello cioè, che non primeggia circa caratteristiche fisiche o psichiche particolari, ma che, invece, rientra nella norma???
Grazie.

Anonimo ha detto...

Io rimango incantato sul passaggio prototipo -> categoria.
Che sia medio o estremo, il prototipo determina i criteri in base ai quali classificare gli oggetti mentali.
Il prototipo medio indica l'intervallo in cui possono variare gli oggetti che si vogliono categorizzare.
Il prototipo estremo, invece, è il limite a cui devono tendere tali oggetti.
Spero di uscire dal pantano in cui mi trovo. Ciao a tutti

Anonimo ha detto...

nickname: hope
ho appena visto gli esiti..le mie aspettative erano più alte..le farò alcune domande di contenuto per comprendere meglio.
1)dire che Ross è il capostipite della psicologia sociale antropologica o sociologica è la stessa cosa?
2)dire che l'apprendimento sociale di bandura è di stampo comportamentista è corretto o no perchè magari si fa una distinzione tra comportamentismo e neo- comportamentismo?
3)la vicinanza della vittima nell'esperimento di MILGRAM è UNA VARIABILE INTERVENIENTE. è CORRETTA O IL TEMINE INTERVENIENTE è UN INTRUSO.
4)NELLA PSICOLOGIA SOCIALE la suggestione precede storicamente la persuasione è falsa perchè non si parla di suggestione nella psicologia sociale, vero?
5) le affermazioni sul comportamento prosociale e sul costruttivismo erano false entrambe?
6) la social cognition come recente prospettiva di analisi della psicologia sociale, è vera?
7)l'affermazione sull'oggetto di studio della psicologia sociale sociologica era vera o falsa?
la ringrazio anticipatamente per una sua risposta

Stani Smiraglia ha detto...

caro hope, mi spiace per le tue aspettative ma dal ritardo con cui apprendi gli esiti desumo che non sei ub frequentatore del sito e dunque ciò spiega che mi risproponi domande che mi sono già state poste e a cui ho risposto. Ma la cosa che mi colpisce è che non vedo uno sfoprzo di verificare TU, IN PRIMA PERSONA, le risposte corrette. Un esempio per tutti: la social cognition! che ci vuole a fare una verifica sul manuale o su internet? se proprio non vuoi prenderti la briga di leggerti i diversi commenti o i documenti che sono stati messi nei post dai una lettura ad un manuale. oltretutto il modo con cui mi poni la domanda (incompleta) non aiuterebbe nessuno a capire che cosa è giusto o sbagliato. Il nick devi indicarlo dove c'è scritto "altro" in scegli un'identità in fase di inserimento commenti.

Anonimo ha detto...

anche io volevo chiederle alcune domande del test:
l'affermazione sui comportamentisti che indicano il comportamento "naturale" con risposte incondizionate, è falso?
e poi l'affermazione su Sherif che studia la condivisione per capire la COESIONE di gruppo, è falsa perchè non vuole capire la coesione ma il grado di conformità, giusto?
poi quella su Asch che studia il conformismo come pressione di gruppo da parte dell'influenza della maggioritaria, è esatto dire conformismo o è più adeguato usare il termine conformità?
ci può dare qualche spiegazione sul locus of control?

Anonimo ha detto...

la domanda che riguarda lo studio scientifico sul comportamento delle folle sul finire dell'800, è esatta o è errata perchè non si riferisce alle folle ma alla massa?

Anonimo ha detto...

comunque frequento tutte le lezioni e anche il suo blog, tanto è vero che queste stesse domande gliele ho poste già tempo fa, ma non ha mai risposto,può controllare lei stesso tra i commenti dei risultati di scienze dell' educazione..Inoltre tranne per la social cognition ho provato a verificare gli altri argomenti ma i dubbi mi sono rimasti.Oltretutto non è un problema solo mio in quanto parlo a nome anche di altre mie colleghe.lei ci invita spesso a chiedere spiegazioni quando ci sono dubbi ma poi non da' risposte concrete. HOPE

Anonimo ha detto...

rispondendo al prof. forse l'altro costrutto cognitivista � la categoria sociale. Lo stereotipo generalizza in base ad una categoria sociale? come anche in base a un pregiudizio? vero?

Stani Smiraglia ha detto...

con molto ritardo ho da giad83 la risposta giusta alla mia domanda di cui al commento del 25 ottobre 2007 15.24 (vedi più sopra).
Per vostra comodità incollo qui domanda e risposta:
"Gli individui comunicano (i sistemi complessi che essi sono) e...comunicano (rappresentazioni-immagini mentali e formule linguistiche) e lo fanno "senza pensarci troppo su" (schemi) diffondendo stereotipi (generalizzando) che cosa? le caratteristiche di un prototipo (medio-estremo) ma a che cosa le generalizziamo? e attraverso quali strumenti o artefatti?
dalla tua sintesi emerge la dimenticanza di almeno un altro costrutto cognitivista! quale?"
la risposta è proprio le CATEGORIE.
su questa base possiamo definire il pregiudizio come uno stereotipo fortemente polarizzato in forma di odio o amore, rivolto ad una particolare categoria sociale.

Anonimo ha detto...

Prof,
avevo risposto anche io alla sua domanda; ora, non per fare una gara, ma sono stata più veloce... grazie.
(commento 25 ottobre 2007)

Anonimo ha detto...

Dunque prof se ho ben capito: alla base c'è la comunicazione degli individui che per risparmio energetico si servono di schemi o concetti(ma schemi e concetti sono la stessa cosa?).Dopo abbiamo gli stereotipi che sono una generalizzazione delle rappresentazioni mentali che possediamo tramite gli schemi8che non sono altro che una organizzazione delle informazioni che ricaviamo dall'esperienza).Poi abbiamo i prototipi(medi-estremi), usiamo le categorie per generalizzare che stanno alla base del pregiudizio....Giusto?risponda grazie

Anonimo ha detto...

Buonasera prof,io volevo porle questa domanda: una persona che acquisisce impotenza quindi rinuncia all'azione(e ciò mi fa pensare automaticamente al pensiero contraffattuale,mi dica se erro)attribuisce la causa dei propri insuccessi a fattori interni o esterni?grazie mille..

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good