sabato 28 aprile 2007

nuovo esercizio


vediamo con questa immagine se le cose vanno meglio.
provate anche qui a valorizzare i livelli di analisi psicosociale per cogliere le determinanti del comportamento dei protagonisti dell'immagine.
postate qui i commenti.

domenica 22 aprile 2007

esercizio di riscaldamento


vi propongo di iniziare a fare un po' di pratica con i livelli di analisi dell'interazione sociale e con i concetti presenti nelle diverse definizioni di psicologia sociale.
andate a riguardare l'immagine del post precedente, con la coppia maschio-femmina in cammino.
riguardatela attentamente, liberando la vostra mente e lasciando che vi vengano idee in ordine alla loro vita quotidiana, ai loro pensieri e a tutto ciò che li può riguardare e chiedetevi come leggere tutto questo in termini di psicologia sociale.
non vi chiedo cose impossibili ma solamente di provare a spiegare come i diversi livelli di analisi dell'interazione si riflettono nel loro comportamento, nei loro modi sociali di vivere e di pensare.
se vi vengono idee esplicative, anche se imperfette, sono ben accette.
inserite un commento a questo post cercando di rispondere a questa duplice domanda: "il comportamento di quegli individui è interpretabile ai diversi livelli di interazione? in quale modo?"
vi sarà utile per la prima verifica intercorso.
provare e sbagliare ora (che posso indirizzarvi e sostenervi) è meglio che sbagliare al test (quando sarete da sole).

venerdì 20 aprile 2007

ciao a tutti (in attesa di ripartire con l'aula)

in attesa di ripartire con l'aula, qualche osservazione e proposta di impiego del blog.
allo stato attuale l'accesso è aperto a 12 di voi mentre 13 sono stati autorizzati ma non hanno ancora provveduto ad entrare.
lo faranno.
mi auguro che l'approdo sia stato agevole.
ovviamente spero che questa modalità di perfezionamento del corso sia anche piacevole e che possiate già apprezzare i vantaggi dell'accesso al blog.
intanto perchè potrete essere aggiornati rispetto alle cose basilari del corso. Il blog serve per fornire comunicazioni ufficiali che valgono più delle voci di corridoio, mi raccomando! se qualcuno vi dice "ho sentito dire che.." fate una cosa, non dite niente, venite sul blog e guardate se la notizia di cui si dice compare in un post (immagino l'ultimo).
dopodichè avrete la risposta che conta: ovvero quella che appare sul blog,ma solo se compare.
l'altra funzione utile è quella di visualizzare alcuni aspetti tematici oggetto della lezione (o della lezione che non c'è stata).
non attendetevi sempre che il materiale presentgato sul blog sia esattamente quello presentato in aula.
sarebbe impossibile, per problemi di pesantezza dei materiali, caricare i file dei miei supporti didattici.
certamente, però, non mancheranno i riferimenti e gli spunti relativi ai temi importanti.
in ultimo, i commenti.
voi non siete autorizzati/e* (*poi mi consentirete un post scriptum al riguardo) a inserire post sul blog ma potete inserire commenti (vedi in basso).
intanto se avete la necessità di esprimere le vostre idee e sentimenti (pensieri ed emozioni, presenti anche nella comunicazione on line, o no?) e naturalmente, se avete bisogno di qualche mio chiarimento in ordine a quanto dico nello specifico post (se dedicato ad aspetti organizzativi del corso, o ad aspetti del programma o a specifici contenuti di studio).
dovete sapere che sono realmente disponibile e che apprezzo le persone che contribuiscono positivamente ad una migliore intelligenza delle relazioni sociali e dei contenuti di apprendimento.
che lo studio sia con voi.
a tal proposito, per tutte le lezioni del mercoledi, ci è stata assegnata l'aula magna al primo piano di via zamosch.



* adotterò da ora in poi, rivolgendomi genericamente a tutti voi, la finale in "e" piuttosto che in "i", non tanto per privilegiare la maggioranza (ovviamente femminile) quanto perchè preferisco sempre pensare di comunicare con delle persone piuttosto che con individui (riferimenti in psicologia sociale: categorizzazione e identità sociale, schemi cognitivi)

mercoledì 18 aprile 2007

livelli di analisi dell'interazione psicosociale




La psicologia sociale, possiamo sintetizzare, è lo studio sistematico delle relazioni tra individui e società, delle reciproche influenze tra gli individui, del comportamento che le persone sviluppano nell'ambito dei diversi gruppi ed organizzazioni.
Più in particolare il concetto di interazione tende a contrappuntare ciò che l'individuo percepisce, pensa e sente (ed il modo in cui agisce) e ciò che altri individui per lui significativi percepiscono, pensano e sentono (il modo in cui si comportano). Alla base di questa concezione vi è altresì l'assunto relativo alla capacità delle persone di essere consapevoli l'uno dell'altra e di influenzarsi a vicenda.
Consideriamo questi aspetti.
Ogni individuo, dal momento in cui nasce a quello in cui muore, non può sottrarsi alla sua 'condizione' di essere sociale, inserito come egli è in un circuito personale formato da gruppi ed organizzazioni.
Egli nasce e cresce presso una qualche famiglia (altrimenti è preso in cura da istituti sociali); è inserito in classi scolastiche; frequenta da adolescente certi e non altri gruppi di coetanei; lavora presso un'impresa, e così via. Anche il meno integrato socialmente tra gli individui ha una storia personale che è fatta di insospettabili legami con altre persone, gruppi ed organizzazioni (legami magari sostenuti dal rancore ed alimentati dal disprezzo, ma pur sempre legami).
Certamente lungo il percorso della propria vita cambiano i gruppi e le organizzazioni al cui interno l'individuo condivide con altri soggetti gran parte della propria esistenza.
In ogni caso è generalmente sempre possibile dare una risposta alla domanda: quel certo individuo - in questo momento - di quale gruppo è membro? A quali organizzazioni egli si riferisce? Ovvero quali altri individui (sociali) privilegia in termini di interazione? Ovvero, parafrasando il detto popolare "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei", qual è l'identità sociale che l'individuo di fatto assume in relazione alle specificità del suo personale circuito sociale?
Ogni individuo, infatti, quando si relaziona con gli altri individui, si relaziona non tanto e soltanto come individuo isolato ma in quanto partecipe di un suo proprio circuito di relazioni.
Anche con riferimento ad un incontro casuale tra due individui, nella folla, vanno apprezzate, ai fini dell'analisi psicosociale, le influenze dei circuiti di appartenenza e di ciò che tali appartenenze determinano sulle modalità attraverso cui i soggetti interagiscono tra loro. L'abbigliamento (l'indossare una divisa o il possedere un determinato look), i tratti somatici (in quanto relativi ad appartenenze razziali, ma si pensi anche ad espressioni quali: "possiede tratti aristocratici" oppure "ha una faccia proletaria"), i modi della relazione (il comportarsi più o meno "volgarmente", ad esempio), sono tutti elementi della relazione interpersonale che rimandano ai livelli 'superiori' dell'analisi psicosociale.
Più in particolare è corretto affermare che noi interagiamo con persone piuttosto che con gruppi o con organizzazioni ma che, nell'interazione, sviluppiamo comportamenti che sono funzione dei nostri circuiti sociali.
Da un punto di vista più complessivo questo sistema assai articolato di interazioni può essere analizzato facendo riferimento ai livelli dell'analisi psicosociale.

Ovviamente, interessandoci delle relazioni più complesse (ad esempio, delle problematiche delle organizzazioni o del sistema sociale) dobbiamo tenere presente che l'analisi a questi livelli include, in quanto li presuppone, anche i livelli precedenti.
Ad esempio, se analizziamo un fenomeno sociale sistemico quale può essere costituito da una grave crisi internazionale o dallo scoppio di un conflitto militare, possiamo correttamente affermare che il contributo della psicologia sociale non può trascurare che nell'ambito dei paesi contendenti possono esistere organizzazioni e gruppi che assumono posizioni differenti rispetto all'opportunità ed ai modi del conflitto e che, a livello organizzativo, possono sussistere difformità di giudizio ed atteggiamento che coinvolgono gruppi ed individui.
D'altra parte anche i fenomeni più complessi che si osservano nella società hanno il loro fondamento nelle relazioni interpersonali in quanto il funzionamento della società è garantito dagli individui e dai loro comportamenti, interpretabili sulla base delle interdipendenze tra quegli individui ed i gruppi e le organizzazioni complesse di cui sono parte o antagonisti.
E' importante osservare, ma di questo si parlerà più approfonditamente in seguito, che nella prospettiva degli studi psicosociali tutte queste interazioni possono anche non realizzarsi sotto forma di vero e proprio contatto fisico ed interazione fattuale.
Esiste un ampio spettro di comportamenti sociali che corrispondono a processi di interazione simbolica che ciascuno di noi sviluppa con individui e gruppi a cui si sente vicino per sentimenti, valori ed ideologie più che per effettiva condivisione del tempo e dello spazio fisici.

Dunque, l'individuo è individuo sociale perché la base dei processi psicologici è l'individuo e tutti i suoi sentimenti, le sue cognizioni e i suoi comportamenti sono profondamente, intimamente influenzati dal campo sociale ovvero dalla storia dei suoi contatti con le emozioni ed i sentimenti, le idee, i valori ed i comportamenti di altri individui che a loro volta hanno sperimentato e sperimentano questa relazione ed altre ancora.
La psicologia sociale è di conseguenza volta ad indagare le interazioni con riferimento ad una complessità a sua volta derivante da tre componenti altrettanto complesse:
a. le reti delle relazioni interpersonali degli individui (includendo anche le relazioni che sono parte delle storie personali);
b. l'articolazione dei livelli a cui si sviluppano le interazioni (da quello faccia a faccia a quello organizzativo);
c. la molteplicità dei piani psicologici soggettivi che sono richiamati dalle predette esperienze di interazione sociale e la loro interdipendenza.

Riferiamoci a quest'ultimo punto.
Nell'interazione entrano in gioco, come abbiamo detto, emozioni e sentimenti, cognizioni e valori, aspettative e motivazioni, insomma un coacervo di fattori soggettivi di esperienza che contribuiscono significativamente a qualificare i comportamenti che si possono osservare.
La complessità deriva dalla numerosità dei possibili fattori soggettivi incidenti e, soprattutto, dalla loro intersezione.
Ogni episodio sociale, anche il più semplice (quale potrebbe essere dato dal fatto che due persone si stringono la mano) va dunque interpretato in termini di complessità e la psicologia sociale si interessa della complessità degli episodi elementari.
Tuttavia, e non disgiuntamente, la psicologia sociale ambisce ad identificare meccanismi elementari in processi che si presentano come complessi; si pensi ai conflitti sociali o ai conflitti, di natura più personale, che l'individuo si trova a dover affrontare di fronte a decisioni per lui rilevanti.
Se questi sono alcuni dei fattori di complessità che interessano i livelli d'analisi della psicologia sociale ve ne è un altro che ricade sul lettore non esperto e che non è relativo all'oggetto di studio (quale che sia l'aspetto della relazione individuo-società che viene affrontato) ma alla prospettiva dell'osservatore, nel nostro caso rappresentato dallo stesso psicologo sociale. La psicologia sociale è infatti un corpus teorico costituito da contributi assai diversi per prospettiva e modalità di approccio all'oggetto di analisi e per strumenti adottati, sicché intorno ad uno stesso tema si possono registrare posizioni che non è sempre agevole mettere insieme. Così come vi è complessità nella vita di un individuo e di un gruppo, così vi è complessità nella vita di una disciplina scientifica. E tale complessità è anche il risultato di una storia.

martedì 3 aprile 2007

programma


Obiettivi formativi:
Favorire una conoscenza “orientata al sociale” della Psicologia sociale, nei diversi contesti relazionali e comunicativi. Promuovere la capacità d'analisi delle dinamiche e dei comportamenti individuali, gruppali e collettivi e la sensibilità culturale essenziale per la pratica professionale.

Contenuto del corso:
➢ la psicologia sociale come psicologia della vita quotidiana
➢ processi e strategie della cognizione sociale: categorie, schemi, euristiche, il ruolo dei fattori motivazionali ed affettivi
➢ personologia ingenua: la formazione delle impressioni personali, l’attribuzione causale
➢ il sé e l’identità
➢ la relazione con l’altro: altruismo, comportamento d’aiuto, solidarietà, il problema della violenza e dell’aggressività
➢ la comunicazione e l’interazione: comunicazione non verbale, pratiche sociali, le rappresentazioni sociali, la comunicazione nella società di massa, pubblicità e propaganda
➢ stereotipi, pregiudizi e discriminazione nel contesto dell’evoluzione culturale e dei processi storico-sociali, le dinamiche interculturali, gli atteggiamenti
➢ persuasione ed influenza sociale: normatività, conformità ed innovazione, l’obbedienza all’autorità
➢ i gruppi e la relazione tra individui e gruppo e tra gruppi: caratteristiche distintive e tipologie gruppali, funzioni psicologiche dei gruppi sociali, la vita del gruppo, il lavoro di gruppo, cooperazione e conflitto, la leadership

Testi di riferimento: gli studenti possono adottare a scelta un qualsiasi manuale di livello universitario.
A titolo orientativo si segnalano i seguenti, tutti disponibili per consultazione ed apprezzamento, presso la biblioteca della Facoltà (http://ww2.let.unicas.it/sito/links/info/flf-info-biblio.html)
➢ L. Arcuri, Manuale di Psicologia Sociale, Il Mulino, Bologna 1996
➢ L. Mannetti, Psicologia sociale, Carocci Editore, Roma 2002;
➢ G. Mantovani, Manuale di psicologia sociale, Giunti, Firenze 2003